Bergamo Sognante

Bergamo Sognante

Nel 2006 vede la luce, con davvero poche sfumature oscure, Bergamo Sognante, il primo gioco organizzato da quelli che sarebbero diventati i soci di Bergamo di Mezzo.

Alcuni di noi avevano giocato di ruolo dal vivo insieme, altri non ci avevano mai provato, ma non fu difficile metterci d’accordo su cosa ci piaceva e cosa no. Così per qualche tempo ci dedicammo tutti alla traduzione e al collage, miscelando le ambientazioni di Changeling: The dreaming (per i personaggi) e Dreaming cities (per lo sfondo). Infine inventammo un sistema di gioco veloce che, anziché la morra cinese tipica dei live di Vampiri, usasse le carte da gioco, in una sorta di “riciclo ludico” che ci suonava divertente.

Il risultato è questo manuale, ma per avere un’idea del colore di Bergamo Sognante basta dare un’occhiata all’introduzione del sito dedicato.

C’è posto per tutti sotto il tendone di Bergamo Sognante, a patto di credere ai propri occhi! Nel nostro gioco di ruolo dal vivo assaporerete il sottile gusto della magia, scivolata sottopelle all’intera Bergamo. Fiabe e leggende si realizzano, le fate scorrazzano per le strade, inseguite da maghi e streghe. Questa è la stazione da cui parte il treno dei sogni, a voi non resta altro da fare che staccare il biglietto!

Comunque l’associazione giovanile Arcadia ci ospitò in quel di Carvico e più precisamente nella sede del comune; anche se non credo fosse ben chiaro cosa ci facessero una ventina di sciroccati in costume con un cortile e un paio di stanze. Noi, però, un’idea ce l’avevamo: giocatori scafati e gente che non ci avrebbe mai più riprovato (cosa che in effetti dovrebbe suscitare qualche interrogativo, eheh) si ritrovavano una volta al mese per provare qualcosa che non era nuovo e nemmeno originale, ma divertiva tutti o almeno ci provava.

La trama prevedeva un Mercato Fluttuante nel quale ritrovarsi e le radici di Yggdrasil da salvare, alla faccia dei cavalieri dell’Apocalisse. A questi elementi da fantasy classico, che più classico non si può, si univa una buona dose di “verve bergamasca” per le comparse e tanta voglia di prendersi in giro, a partire dai costumi. Ah sì,c’era anche un giornale interno, l’Eco dell’Eco di Bergamo, che avrebbe continuato la sua prestigiosa pubblicazione anche nella stagione seguente: Bergamo nell’Incubo.

Per chi avesse un attacco di nostalgia, a suo tempo avevo preparato addirittura una cronaca dei sette live e qui sotto potete trovare qualche fotografia di repertorio (chiamiamola così).

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