Tre truffatori. Un dipinto falso. Un piano quasi perfetto.
Viandanti sul mare di nebbia è stato il primo scenario autoconclusivo che abbia mai scritto, ovvero la cosa più simile a un racconto che mi sia mai capitato di buttare giù giocando. E’ un cosiddetto freeform, quindi manca di un sistema di regole per la risoluzione dei conflitti, fondandosi piuttosto su un meccanismo narrativo per esplorare l’intreccio tra i personaggi predefiniti.
In questo caso specifico la domanda che mi sono posto è stata: che cosa succede se dividiamo un personaggio tra più giocatori?
Per dare un risvolto pratico alla questione ho rispolverato la mia simpatia per i film sui truffatori, tagliando in due ogni protagonista: da un lato il ruolo che interpreta e le azioni mirate a ottenere il bottino; dall’altro la sua vera identità e l’affetto che nutre per il resto della banda. Nel manuale li definisco Braccio e Mente, proponendo un meccanismo per alternare il loro spazio in scena, ma non voglio svelare altro.
Stavolta non posso allegare il materiale, perché Viandanti sul mare di nebbia è stato incluso nella raccolta Dopocena da brivido. Tuttavia, oltre a segnalarvi lo store online dell’editore nel caso vogliate acquistarla (e non abbiate il tempo di passare alla Libreria Fluttuante, s’intende), ne approfitto per riportare i ringraziamenti che non hanno trovato spazio nella pubblicazione.
Maria Guarneri, la prima, adorabile vittima delle mie trovate.
Susanna Ansaloni, Giulia Barbano, Claudio Criscione, Paola Guarneri, Raffaele Manzo, Federico Misirocchi e Davide Orazi, i pionieri che si sono inoltrati tra le nebbie, in occasione della Inter nos con 2009.
Infine non posso dimenticare Lorenzo Trenti, per aver creduto che questo gioco meritasse di essere condiviso, e Andrea Guerrieri, autore della locandina che apre questa presentazione.
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