L'ultimo canovaccio

L’ultimo canovaccio

Il Carnevale è alle porte e il pubblico del mondo intero, di ogni paese e di ogni tempo, attende la vostra esibizione. Il canovaccio è il solito, quello che tutti voi avete imparato a conoscere senza stancarvi: una coppia d’innamorati, un servo astuto e uno sciocco. O forse no? Arlecchino ha marcato visita e non ci sono in vista né signori, né sapienti. Solo voi, quattro zanni male in arnese.
Porterete in scena il Carnevale o quest’anno gli uomini non avranno nemmeno per un giorno licenza d’impazzire? Continuerete ciascuno a vestire la propria maschera o ve ne sbarazzerete a cuor leggero?

Ho sempre avuto un debole per le maschere della Commedia dell’Arte e in particolare per gli “zanni”, ovvero le figure di servitori bergamaschi al servizio di signori veneziani. Infatti più che i testi di Goldoni, mi affascinano i racconti popolari, gli spettacoli di burattini e le leggende che li circondano. Mi piaceva l’idea di condividere questo interesse attraverso il gioco, presentando anche un personaggio tipicamente dialettale e locale come Gioppino, il contadino irascibile dai tre gozzi.

A livello meccanico, ho pensato proprio a uno spettacolo improvvisato, dove ogni giocatore può superare la linea tra l’attore e il regista che incita gli altri a rendere la scena “più triste” o “più allegra”, ciascuno con i propri gusti. Gioppino, Brighella, Colombina e Pierrot, basta dare uno sguardo al canovaccio e che i 4 giocatori facciano la propria scelta!


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